CARA FRANCA di Antonella Penati

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Sono passati 6 anni da quando ci hai lasciato, questa mattina riaprendo gli occhi da una notte agitata mi sei venuta in mente. L’ultima volta che ci sentimmo pochi giorni prima della tua morte, parlammo al telefono eri completamente afona e ti faceva tanto male il braccio mi informasti che avevi fatto delle verifiche in tribunale rispetto la situazione del mio fascicolo, esordisti con ” non immaginavo ,scandaloso !” avevi cercato di capire come mai dopo 3 anni dall’uccisione di Federico tutto fosse fermo, nessuna indagine, nessuna risposta, nessuno si era fatto vivo con me dal tribunale, né un giudice mai mi fece sapere come e perché mio figlio fosse stato così barbaramente ucciso. Dopo l’uccisione in “ambito protetto” di un bambino sotto la protezione di un ENTE DELLO STATO nessuno per oltre 3 anni si era degnato di dare risposte a sua madre. Ero a pezzi e mi consolasti, ti impegnasti a fare uno spettacolo per Federico il seguente 25 febbraio data dell’anniversario della sua morte, ma non facesti in tempo. Le tue ultime parole furono. ” non si può lasciare il fascicolo giacere in quella situazione cercherò di fare qualche cosa , ma attivati per cercare un avvocato più forte, senti anche Basilio il nostro, amico comune.” Fu grazie a Basilio Rizzo un compagno storico di quando ero in DP in Democrazia Proletaria che ci conoscemmo. Ti posso solo dire che sentire la tua vicinanza e il tuo sostegno furono momenti importanti ero stata parcheggiata dallo Stato in attesa di una risposta per oltre 3 anni un orrore di ingiustizia dopo un orrendo crimine, si erano scordati di me volutamente, infatti grazie anche grazie te scongiurai per pochissimi giorni l’archiviazione perché mi segnalasti questo pericolo. Sono certa che la tua forza e il tuo sostegno le parole scritte sul tuo blog mi fecero andare avanti e mi portarono a trovare e conoscere anche l’avv. Sinicato che tutt’ora mi sta accanto nella lotta per la giustizia ed insieme iniziamo la battaglia che dura ormai da anni.

Che dire, per me eri un mito ed un riferimento anche prima di ritrovarci dopo moltissimi anni dell’esperienza SOCCORSO ROSSO eravamo giovani, io ancora una ragazzina e come allora in te vedevo il senso di giustizia e la solidarietà che non si è mai affievolita.

Chissà come sarebbero andate a finire le cose se tu non ci avessi lasciato sicuramente molte porcherie istituzionali e la rivitimizzazione e che ho subito non sarebbe passata sotto silenzio da parte tua, come sono certa che avresti davvero fatto ciò che mi avevi annunciato …vi assicuro che Franca era pronta a denunciare tutto quanto.

Dario sapeva quanto a cuore ti stesse la mia causa e la mia persona, per questo motivo lui alla tua morte prese il tuo posto e mi fu come te accanto sino al giorno in cui ti raggiunse.. un giorno triste per tanti di noi ma nello stesso tempo anche “felice” perché sappiamo che avrebbe rivisto la sua FRANCA.
Come spesso Dario mi ricordava non piansi , Dario mi sollecitava a RIDERE, SORRIDI mi diceva e non lasciare che il potere e le ingiustizie ti possano abbattere e scoppiava in una grassa e grossa risata.

ti invio un saluto dal cuore e come fece DARIO al tuo funerale grido in cielo: “CIAO FRANCA – CIAO DARIO ! “