Violenza domestica e malagiustizia.
Combattere l'indifferenza della magistratura
di Diego Galli RADIO - 13:03. Durata: 22 min 26 sec
"Spesso ancora da parte dell'autorità giudiziaria si sottovaluta la pericolosità dell’uomo violento: non si applicano le misure cautelari idonee a prevenire fatti di violenza più gravi di quelli denunciati.
Non è un caso che nella maggioranza dei casi le donne sono state uccise dai partner o ex partner dopo aver presentato la querela".
E' l'associazione Donne in rete contro la violenza a denunciare le prassi giudiziarie che abbandonano le vittime della violenza domestica.
Vittime che non sono solo le donne.
Federico Barakat viene ucciso dal padre a coltellate all'interno di una ASL.
Aveva 8 anni e mezzo e la madre, già vittima di stalking, minacce e aggressioni, aveva denunciato in ogni modo il pericolo che correva.
Antonella Penati, che ha creato un'associazione dedicata alla memoria del figlio, Federico nel cuore (www.federiconelcuore.com), si batte perché non ci sia più impunità e sta promuovendo un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, già accolto.
La psicoanalista Enrichetta Buchli, di recente testimone di un altro caso di malagiustizia, commenta insieme all'avvocato Manuela Ulivi di Donne in rete contro la violenza (www.direcontrolaviolenza.it), le conseguenze dell'indifferenza di troppi giudici ed operatori e della mancata preparazione degli uffici giudiziari in questo campo.
Fonte: Radio Radicale
Associazione Federico nel cuore:
i bambini vanno ascoltati
su Radio Vaticana il 26/02/2015 09:13
Come proteggere i bambini spettatori di conflitti e di violenze tra i genitori. Se ne è parlato nel convegno “La tutela del minore dentro il conflitto genitoriale” che si è svolto a Roma per iniziativa dell’ associazione “Federico nel cuore”. Sulle motivazioni dell' incontro, Anna Zizzi ha sentito la presidente dell’associazione, Antonella Penati:
R. – Questo convegno è stato dedicato a tutti i bambini non ascoltati. L’idea della associazione è di aiutare a far nascere una cultura attenta ai bambini e soprattutto a tutela dell’unità familiare, perché non solo i bambini devono essere ascoltati, ma i genitori devono essere aiutati nel loro ruolo genitoriale.
D. – Vari sono stati i temi affrontati nel convegno: si è parlato della violenza sulle donne fino ad arrivare alla protezione del minore. Quali sono ad oggi le azioni intraprese a riguardo?
R. - La violenza sulle donne e quella sui minori sono strettamente collegate. A fronte di una violenza su una donna e a fronte di un “femminicidio”, spesso le vittime collaterali sono i bambini, cioè i figli. Il “femminicidio” è un fenomeno molto in aumento. Recentemente c’è stata la convenzione di Istanbul che l’Italia ha ratificato, ma sono tante le riforme che devono essere fatte in Italia in favore e a sostegno di tutte le figure preposte, dai giudici, ai magistrati, alla polizia, ai servizi sociali, a protezione della vittima, prima della donna che subisce violenza, e poi anche dei bambini. Ho chiesto al presidente della Commissione giustizia alla Camera di dedicare il 25 febbraio di ogni anno alla giornata contro il “figlicidio”, inteso come bambini uccisi a causa di un “femminicidio”, a causa della violenza intrafamiliare o a causa del conflitto tra genitori.
D. – Quali sono le conseguenze che possono ricadere sui figli che vivono in un contesto familiare di violenza?
R. – Prima di tutto sono danni biologici permanenti. Tutti i bambini che subiscono violenza e subiscono addirittura, spesso, allontanamenti in case famiglia, hanno dalle quattro alle sei volte in più di potenzialità di suicidio in età adolescenziale, hanno tutta una serie di problematiche organiche, una serie di problematiche di ordine psicologico, e noi abbiamo il dovere di dare un aiuto per interrompere questa escalation di orrore.
D. – Perché nasce l’organizzazione “Federico nel cuore”, che ha promosso il convegno, e qual è la sua mission?
R. – La mission dell’associazione è “the children must be heard”, i bambini devono essere ascoltati. E’ nata in memoria di Federico Barakat e la mission è quella di formare, e prima di tutto denunciare, tutto il mancato ascolto di tanti bambini. di tante donne e di tanti genitori. Nasce perché si vuole far crescere una cultura di attenzione in tutte le figure preposte alla tutela del minore: fare convegni, fare incontri, richiamare il legislatore a favorire una formazione, una creazione di un sistema di sinergie tra giudici, avvocati, assistenti sociali, psicologi, che siano figure formate, preparate, per aiutare davvero i bambini. Una società civile, se si vuole chiamare tale, deve garantire una vita serena proprio ai più deboli, in questo caso i bambini, che sono comunque il nostro futuro. Una società civile non può non proteggere i bambini.
Fonte: Radio Vaticana
LE STELLE DEL CUORE 113:
"NON ARRENDERSI MAI"
su Radio Vode della Speranza il 4/07/2015
In questa puntata, Roberto Vacca e Adelina intervistano in diretta Antonella Penati, presidente dell'associazione "Federico nel cuore", sul dramma della violenza maschile perpetrata nei confronti della donna e dei figli (Federico, figlio di Antonella, e' stato barbaramente ucciso dal padre all'interno di un ufficio dell'ASL). Il dramma di Antonella e' diventato lo stimolo per la fondazione di un'associazione che lotta affinche' episodi del genere non possano piu' accadere. Segue l'intervento della giornalista Marina Terragni, che si batte contro la mercificazione della donna, contro l'ipotesi dei quartieri a luce rossa - un'ipotesi auspicata da varie forze politiche - e respingendo come degradante l'ipotesi dell'utero in affitto